Fin da piccola ho sempre sentito parlare di parto cesareo, anzi ad essere sincera nella mia famiglia è l’unico modo di partorire che conoscevamo. Mia mamma ha visto nascere prima me e mia sorella poi con parto cesareo. La sua cicatrice è sempre stata sotto i nostri occhi, toccarla e sentirne la storia ci ha fatte crescere con l’idea che fosse tutto molto naturale. Io ero una bimba sana, crescevo bene avvolta nel mio liquido amniotico, mi divertivo a giocare e fare capriole. Forse ne ho fatte troppe e mi sono ritrovata ad essere nella posizione fetale chiamata del paracadutista.
Tale madre tale figlio
Ero completamente arrotolata nel mio stesso cordone ombelicale, avevo fatto talmente tante capovolte che ero imbragata come un paracadutista prima del lancio. Questo significava solo una cosa: nascere naturalmente era praticamente impossibile! Il ginecologo ha scelto la via più sicura per me e per mia mamma: parto cesareo programmato. Chi lo avrebbe detto che 30 anni dopo anche io avrei dato alla luce il mio primo figlio con cesareo… Io penso che ci siano situazioni della nostra vita già scritte, se qualcosa spetta a noi troverà il modo per raggiungerci.
Ho vissuto la mia prima gravidanza in maniera tranquilla. Mi sono fatta seguire sia dalla ginecologa che da un’ostetrica, i loro approcci sono stati diversi ed ugualmente utili. Ho cercato di preparami al meglio per il giorno del parto, ho provato tecniche di respiro e ho imparato ad ascoltare il mio corpo, ha capirne i bisogni. Leonardo era bene posizionato, la sua testolina puntava verso il basso già dal sesto mese, alla visita delle 37 settimane si poteva sentire la testa già in posizione corretta. Ti starai domandando: come mai io abbia fatto un cesareo?
Che cosa è andato storto?
La verità è che non lo so con certezza, so quello che mi è stato detto: Leo in qualche momento del travaglio o prima si è lievemente spostato con la testa, spingeva per uscire, ma non lo stava facendo nel posto corretto, quindi non riusciva ad incanalarsi. Entrambi stavamo bene, ma la stanchezza stava iniziando a farsi sentire, le ostetriche mi avevano accompagnata a provare ogni possibile posizione per aiutarlo ad incanalarsi correttamente, come ultima spiaggia la ginecologa ha provato lei stessa con una manovra ad accompagnarlo, ma niente è servito.
Quanto tempo ci vuole per riprendersi dal cesareo?
La scelta è ricaduta su un parto cesareo e pochi minuti dopo essere entrata in sala è nato Leonardo. Essendo un’operazione chirurgica necessita di più tempo per la ripresa ma, credimi se ti dico che pensavo molto peggio. A distanza di nemmeno 12h dall’operazione sono riuscita a mettermi seduta sul letto e a sedermi sulla sedia difronte. Conosco mamme che si sono alzate appena passata l’anestesia e altre che fino al giorno successivo sono state a letto; la cosa importante è rispettare i propri tempi. I medici e le infermiere ti sproneranno ad alzarti e a farti muovere, tu fai quello che ti senti, senza forzature e senza obblighi. Il giorno delle dimissioni, a distanza di 3 giorni e mezzo dopo il cesareo, sono uscita camminando, mi stancavo molto in fretta, ma tanto con un bimbo così piccolo che richiede spesso il seno non ci si alza molto spesso dal divano.
Quanto è importante l’alimentazione dopo il parto?
Mi ricordo ancora la domanda della ginecologa durante il giro di visite: “Ha fatto aria Signora? In bagno è andata?” Non riuscivo a capire perché mi stesse facendo tutte quelle domande, cosa c’entravano con il parto? Vedendo la mia faccia stupita mi ha spiegato che serve per sapere che il corpo si sta riprendendo bene dopo l’anestesia, se tutti gli organi si stanno risvegliando dopo l’operazione.
Sì, dopo un parto cesareo diventiamo delle puzzole! Care mamme di parto naturale lo stesso vale per voi!
Il consiglio che ho dato ad ogni mia amica che dopo di me si recava in ospedale per partorire è: cerca di mangiare quello che più ti aiuterà a sentirti bene e fatti portare da casa quello che ti piace e che sai potrebbe aiutarti. Fino a che si ha l’anestesia è meglio non mangiare e non bere. Ricordo che nel dormiveglia di quella strana notte mi bagnavo spesso le labbra. Appena è andata via l’anestesia l’infermiera mi ha dato l’ok per bere e mangiare qualcosa. Quando ho sentito il bisogno di andare in bagno avevo paura fosse come partorire una seconda volta, invece sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che è stato molto naturale e senza fatica.
Parto naturale dopo cesareo
È possibile partorire con parto naturale anche se il precedente parto è stato un cesareo. Tecnicamente si chiama VBAC (parto vaginale dopo cesareo). Non in tutti gli ospedali è possibile eseguirlo; dipende dalla loro valutazioni. Quando il parto è fisiologico si può fare. Se invece è necessaria l’induzione, la faccenda si complica. In alcuni reparti è possibile partorire naturalmente anche con l’utilizzo dell’induzione farmacologica, in altri solo con quella meccanica.
Se hai già fatto un parto cesareo e vorresti avere un secondo o terzo parto naturale parla con il tuo ginecologo e\o un’ostetrica. Sapranno consigliarti al meglio e indicarti le strutture più vicine a te in cui poter avere il parto che desideri.
Se vuoi approfondire la mia storia, leggi qui.
Disclaimer: io non sono un medico, quello che ti ho raccontato è frutto della mia personale esperienza e le informazioni che ti ho riportato sono quelle che ho ricevuto io dal mio ginecologo e ostetrica.